Sezione A
Roberto Minardi
Il palloncino manca
basta spiarti mentre tu consideri
come mi sta il maglione e poi sistemi,
con fermezza, il collo della camicia
e accogliere la solita flessione
delle due labbra dischiuse ma poco,
per imparare a tessere il vigore
di questo stare al mondo. e non c’è peso,
nel senso che non grava che un profumo,
se noi restiamo ritti ed abbracciati
(un poco sollevati i tuoi talloni),
come in quel grande dipinto naïf
che c’era al mercatino dell’usato.
insomma tutto cambia pelle quando
noi non c’entriamo niente con il tempo.
La compostezza delle nostre cene
contare sul rituale delle sere
per non seccare; illanguidirsi con
la vista delle zuppe che prepari
quando comincia a fare un po’ di freddo…
ora al tigì, con delle carrellate,
viene trasmessa una serie di drammi
e noi ci raccontiamo com’è stato
il giorno che è appena trascorso
per sempre; e il nostro bene è lì, rivive,
mentre ti verso ancora un po’ di vino
e tu mi servi un altro po’ di riso.
La copertina è rigida
amore è anche la forza tranquilla
dei passi sparsi con dedizione
lungo la riva del canale: le anatre
e il loro modo sciolto di nuotare,
le pieghe e i cerchi sull’acqua,
gente che corre o che va in bicicletta,
coppie avvinghiate più o meno, ma anche
uomini e donne, da soli, in sovrappensiero.
sui tetti delle barche c’è legna
e sacchi di carbone, per lo più,
mentre qualcuno ha un pannello solare.
si è trasferita la barca dei libri,
che c’era fino all’altro giorno, dove
hai preso la versione per bambini
e inglese del Pinocchio di Collodi.
Sezione B
La silloge di Roberto Minardi “Il bello del presente”